Remarketing e retargeting quando usare uno e quando l’altro
Il remarketing e il retargeting sono due strategie operative di marketing digitale tra loro correlate. Spesso utilizzate in maniera interscambiabile perché entrambe hanno l’obiettivo di ingaggiare nuovamente gli utenti, seppure fra di loro esistano alcune differenze. Sono due strategie fondamentali utilizzate frequentemente nell’e-commerce, presenti su tutte le piattaforme pubblicitarie per gli annunci display e testuali dei motori di ricerca, come Google e Bing, ma anche implementate di default nell’area ads dei social media, questi ultimi usano quasi tutti una piccola immagine, il pixel c.d. di remarketing.
Questa strategia di direct marketing si basa sul concetto che le persone che hanno già mostrato interesse per un prodotto o un servizio sono più propense a diventare clienti. Il remarketing viene utilizzato nelle nostre strategie di Lead Nurturing per proporre contenuti personalizzati ai clienti, invitandolo a riconsidera il brand o il sito web per un nuovo acquisto.
Quanto il remarketing utilizza esclusivamente l’e-mail si parla di e-mail marketing, in alternativa può essere combinato insieme o sostituito da un messaggio via SMS.
La nostra società è partner di ActiveCampaign, uno dei software di e-mail marketing automation più potenti disponibili sul mercato, che utilizziamo spesso nelle attività di marketing aziendali per i nostri clienti perché porta rapidamente conversioni o engagement.
Tutte le volte che si utilizzano dati personali di consumatori è fondamentale il rispetto della normativa relativa europea e italiana di riferimento, pertanto consenso esplicito e informativa completa.
Il remarketing si basa sui cookie del browser o sull’utilizzo di identificatori univoci per “seguire” gli utenti che hanno visitato il sito web dell’azienda.
In seguito, questi utenti saranno raggiunti da annunci pubblicitari mirati su altri siti web o tramite e-mail personalizzate. L’obiettivo del remarketing è quello di mantenere l’azienda presente nella mente degli utenti e incoraggiarli a compiere un’azione desiderata, come completare un acquisto o richiedere ulteriori informazioni.
Certamente la strategia non è sufficiente se non è affiancata da creatività efficaci e copy accattivanti che invitano all’azione.
È profittevole utilizzare il remarketing tutte le volte che l’azienda desidera, ad esempio:
- comunicare che vi sono prodotti in offerta;
- offrire un trattamento esclusivo;
- fidelizzare la clientela;
- richiedere una recensione post-acquisto.
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Le campagne di remarketing via e-mail improntate al recupero dei carrelli abbandonati inviate entro un’ora dall’abbandono del carrello e del sito hanno un tasso di conversione pari allo 0,7%, le ads display dello 0,07%.
Pensate a quanti visitatori di un sito e-commerce, una volta che hanno scelto il prodotto sarebbero pronti a finalizzare l’acquisto ma abbandonano il sito web per cercare altrove un video, confrontare un prezzo su un altro sito web.
Mediamente solo il 2% (Conversion Rate Medio) dei visitatori effettua, userei il condizionale, una conversione la prima volta che visita il tuo sito, il restante 98% degli utenti prosegue la ricerca sul WWW.
Il tasso di conversione per gli annunci in retarget di certi brand è circa il 10% più alto rispetto agli annunci display standard.
La strategia vincente è esattamente quelle di combinare più tipi di attività di digital marketing: quelle che puntano ad acquirenti o visitatori profilati e recuperare visitatori che hanno mostrato qualche interesse per il tuo brand o prodotto.
Il retargeting si basa sull’utilizzo di cookie o identificatori univoci per “seguire” gli utenti e quindi visualizzare loro annunci mirati quando navigano su altri siti web. Questi annunci possono essere progettati per ricordare agli utenti ciò che hanno lasciato nel carrello dell’acquisto o per offrire loro sconti o incentivi speciali per incoraggiarli a tornare e completare l’azione desiderata (c.d. Interazioni On-Site).
Può accadere anche di non avere mai visitato quel sito web, ma le caratteristiche del nostro profilo di visitatore rientrano tra le caratteristiche inserite campagne SEM e/o SMM; pertanto, pertanto i siti web che visiteremo ci proporranno banner o annunci testuali inerenti a quel brand o prodotto similare a quello valutato in precedenza (c.d. Interazioni Off-Site).
Entrambe queste strategie sono ampiamente utilizzate per aumentare le conversioni, migliorare l’efficienza delle campagne pubblicitarie e mantenere l’azienda nella mente degli utenti interessati.
Per completezza, ricordo anche che gli strumenti di profilazione di terze parti di Meta, Google e Microsoft mettono a disposizione degli inserzionisti uno strumento potentissimo, i c.d. Pubblici Simili. Questi segmenti di pubblico vengono alimentati dalle interazioni (es.: un like, una visualizzazione, un commento, un click, un segui, ecc….) che compiono durante le navigazioni web. Dato un pubblico di origine è possibile ricavarne uno simile perché ha effettuato conversioni simile a quelle da te ritenute più interessanti.
Indubbiamente questo pubblico similare, che probabilmente non ci conosce, non effettuerà con certezza delle interazioni sul nostro sito web, ma sicuramente è un ottimo modo per ampliare la propria audience.
Da metà 2023 si attendono grosse novità per il retargeting. I browser di Google, Apple e Firefox elimineranno la conservazione di cookie di terze parti, ovvero tutti quei cookies che permettono la profilazione agli strumenti pubblicitari.
Se desideri valutare attività di remarketing o retargeting per il suo e-commerce contattaci qui.