I Costi Operativi Regolamentari aumentano in Italia di 0,5%
Dal 1 luglio 2024, Google Ads applicherà un aumento dello 0,5% ai costi per gli annunci pubblicitari (click [CPC ] e impressions [CPM]) pubblicati in Italia.
Oltre al nostro paese anche altri 6 paesi sono interessati dai Costi Operativi Regolamentari, in particolare: Austria, Francia, India, Spagna, Turchia e Regno Unito.
La localizzazione del dispositivo nel territorio è determinata sulla base dell’indirizzo IP dello stesso.
Su una tassazione complessiva del 3% addebitata a Google a titolo di I.S.D. (Imposta sui servizi digitali), la c.d. “WebTax”, il colosso di Mountain View riversa ora il 2,5%.
Google ha comunicato che questo incremento è dovuto all’adeguamento alle normative vigenti nel nostro Paese. Considerando che in realtà non vi è stato alcun cambiamento negli ultimi anni, probabilmente si riferisce agli oneri gestionali e adempimenti burocratici emersi che la WebTax genera, come ad esempio la comunicazione degli inserzionisti all’Agenzia delle Entrate, che ha reso la verifica dell’inserzionista un obbligo giuridico indispensabile, la rendicontazione pubblicitaria per nazioni.
Si ritiene che la Digital Service Tax abbia natura transitoria e verrà sostituita da una imposta definita a livello globale; da anni si parla del fenomeno dell’ elusione fiscale delle BigTech, ma non si è mai raggiunto un accordo. In assenza, i singoli governi nazionali, alla ricerca sempre di nuove entrate tributarie sono intervenuti individualmente, e per quanto riguarda l’Italia le aspettative di gettito previste sono state completamente disattese.
Se al mancato gettito, poi consideriamo i costi di vigilanza e controllo il risultato si assotiglia ulteriormente.
Il sovrapprezzo che compare in fattura sotto la voce di COR, Costi Operativi di Natura Regolamentare è relativo all’Imposta sui Servizi Digitali prevista dagli ordinamenti nazionali, sia per motori di ricerca, i social che per le OTA (es. Booking.com, Expedia, Airbnb, …) [ma non i marketplace n.d.r.] e tutte le imprese che prevedono una sorta di intermediazione tra inserzionista pubblicitaria -piattaforma – utente finale con fatturato globale superiore ai 750 milioni di Euro ed un ammontare di ricavi superiori a 5,5 Milioni di €.
Per il momento solo Google ha riversato sull’inserzionista l’imposta sui servizi digitali. Meta, Linkedin ed altri le hanno assorbiti tra i loro costi, considerando la loro natura tributaria.
Ricordo, che i COR si aggiungono ai costi standard, il budget giornaliero attribuito alle singole campagne Google Ads non tiene conto di tale imposta ne dell’IVA ad essi applicata: occorre considerarli nella pianificazione del budget complessivo definito dal cliente finale.
Scegliere un consulente esperto in Google Ads certificato significa affidare le campagne SEM ad un consulente che vi assisterà completamente nel raggiungimento dei vostri obbiettivi di marketing.